Biography:
Antonio Mancini dimostra una tale e precoce abilità artistica che, appena dodicenne, viene ammesso all'Accademia di Belle Arti di Napoli dove è allievo di Morelli, di Palizzi e di Stanislao Lista. Si dedica al ritratto e alla pittura di genere aneddotico con notevoli risultati. La sua arte si identifica con la corrente del Verismo.
Rimane a Napoli fino al 1873 anno in cui si trasferisce a Parigi, dove l'anno precedente aveva esposto due dipinti al Salon; nella capitale francese lavora per Goupil e poi per l'olandese Mesdag (che donerà poi molti suoi lavori al museo dell'Aia). Durante il soggiorno parigino conosce gli impressionisti Degas e Manet; diventa anche amico di John Singer Sargent che apertamente lo considera il maggior pittore vivente. Tuttavia incomincia a soffrire di una grave crisi nervosa. Torna a Napoli ed è ricoverato per quattro anni in una casa di cura. Riprende infine a lavorare, riparte per Parigi nel 1877, va anche a Londra e si riconferma artista celebre e di successo. Richiesto dai collezionisti e pittore prolifico dipinge diverse versioni, se non vere e proprie copie, dei suoi dipinti più celebri.
Antonio Mancini dimostra una tale e precoce abilità artistica che, appena dodicenne, viene ammesso all'Accademia di Belle Arti di Napoli dove è allievo di Morelli, di Palizzi e di Stanislao Lista. Si dedica al ritratto e alla pittura di genere aneddotico con notevoli risultati. La sua arte si identifica con la corrente del Verismo.
Rimane a Napoli fino al 1873 anno in cui si trasferisce a Parigi, dove l'anno precedente aveva esposto due dipinti al Salon; nella capitale francese lavora per Goupil e poi per l'olandese Mesdag (che donerà poi molti suoi lavori al museo dell'Aia). Durante il soggiorno parigino conosce gli impressionisti Degas e Manet; diventa anche amico di John Singer Sargent che apertamente lo considera il maggior pittore vivente. Tuttavia incomincia a soffrire di una grave crisi nervosa. Torna a Napoli ed è ricoverato per quattro anni in una casa di cura. Riprende infine a lavorare, riparte per Parigi nel 1877, va anche a Londra e si riconferma artista celebre e di successo. Richiesto dai collezionisti e pittore prolifico dipinge diverse versioni, se non vere e proprie copie, dei suoi dipinti più celebri.
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